martedì 18 aprile 2017

STRADA TOSCOLANO-VALVESTINO

  
         Percorrendo a piedi la valle delle cartiere  ora più attraente ed interessante dopo i lavori di sistemazione, è possibile scorgere alcuni particolari aspetti che asltrimenti sfuggirebbero alla nostra attenzione.
In questo caso mi riferisco ad un cippo in pietra posto sul muretto sinistro del ponte del Vago sul quale appare la seguente dicitura:
MCMXVIII
VII ARMATA - DIREZIONE LAVORI
XV ZONA
                                                    PER VALVESTINO E CAPOVALLE
Tale cippo vuol ricordare che nel 1918 , in piena guerra mondiale, a cura dell'Autorità Militare ed a scopo strategico, fu iniziata la costruzione di una strada camionabile, questa, partendo dal ponte del Vago, seguendo il primo tratto dell'antico sentiero che conduceva a Seasso, doveva portare finoa Turano di Valvestino. Il tracciato che seguiva pressapco quello della vecchia mulattiera, con la differenza che questa sarebbe stata più breve in quanto evitava il lungo giro per Gaino. Lo scopo era quello di realizzare la congiunione della Valle Sabbia con la Riviera Benacense, attraverso il valico di Capovalle.
Già il primo tronco, con inizio al ponte Vago, era stato costruito per circa mille metri ed era giunto fin quasi sopra i Covoli, quando la fine della guerra pose fine ai lvori iniziati dai militari.
Dopo circa 100 anni questo primo tratto di  strada è quasi scomparso, un pò spazzato via dalle frane ed un pò invaso dalla vegetazione.
Il motivo della scelta di questo percorso era giustificato dal fatto che in quel tempo non esisteva ancora la strada di Navazzo-Turano realizzata solo nel 1932, perciò la via più breve era quella che seguiva il corso del fiume che doveva sostituire la vecchia mulattiera che dalla Valvestino (mt.605) scendeva al ponte della Cola (mt.404) e da qui risaliva il versante sinistro del fiume e raggiungeva la frazione di Morgnaga e Navazzo. Un sentiero proseguiva portando fino alla mulattiera che, attraverso la Bocchetta di Verzelina, metteva in comunicazione Navazzo con le Camerate e quindi con Gaino e Toscolano.
Dopo la fine dela guerra trascorsero altri quattro anni e solo nel 1922 il Comune di Toscolano (Toscolano-Maderno nacque nel 1928) unitamente ai comuni di Bollone, Turano, Armo e Magasa, ripresero in mano la pratica e affidarono l'incarico agli Ingg. Trebeschi, Cozzaglio,Berlucchi, nonchè al Prof.Arturo Cozzaglio di redigere nun nuovo progetto per la "costruzione della strada d'allacciamento della Valvestino ai porti lacuali di Maderno e Gargnano". In linea di massima, doveva seguire il tracciato di quella già scelta dai militari nel 1918, con esclusione del primo tratto che, anzichè scendere nella Valle delle Cartiere al ponte di Vago, sarebbe passata attraverso Gaino e Pulciano. Questa modifica avvenne in seguito all'opposizione degili abitanti di Gaino, condivis peraltro anche dall'Amministrazione  comunale di Toscolano, i quali affermavano che la frazione sarebbe stata tagliata fuori se si seguiva il veccho progetto. Inoltre "il tracciato per la valle delle cartiere passerebbe in località angusta e pericolosa che sta per essere abbandonata dalle industrìe e da ogni attività umana trasformandosi in un mucchio di rovine senza possibilità alcuna di prossimo nè di lontano risorgimento", come indicato nella relazione tecnica. Infatti già nel 1922 le industrie esistenti nella valle l'avevano in buona parte abbandonata. Il nuovo tracciato  proposto avrebbe attraversato due popolose frazioni e sarebbe passato attraverso le campagne che in avvenire sarebbero divenute fabbricabili, ciò che poi non è avvenuto.
Il costo preventivato per quest'opera si aggirava intorno ai quattro milioni di lire da suddividere così:: il 50% era a carico dello Stato, un parte a carico delle Province di Brescia e di Trento ed il rimanente, di circa un milione,a  carico dei comuni interessati.
Evidentemente l'impegno finanziario era, per quel tempo, superiore alle possibilità economiche dei varui omuni, perciò il progetto andò a finire negli archivi., dove ora ha visto momentaneamente la luce e ci ha dato la notizia di ciò che doveva avvenire e che invece non è avvenuto per ragioni economiche.




                                                          Il cippo posto dall'esercito
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