venerdì 4 dicembre 2015

I NOMI DELLE ANTICHE VIE DI MADERNO

In un apposito articoletto del mio Blog ho ricordato il nome delle varie contrade di Maderno esistenti nei secoli scorsi. Esaminiamo ora il nome originale delle vie che appartenevano a queste contrade le quali però, nel corso degli anni lo hanno perso e sostituito con un altro.
            Iniziando con la Piazza ora denominata San Marco, mentre nel passato, sempre per ragioni politiche, fu dedicata a Giuseppe Mazzini, a San Marco, a Vittorio Emanuele II°, a Ettore Muti, a Antonio Gramsci e, infine, si è ritornati ancora a San Marco. Dalla piazza si stacca la Via Benamati che sale verso il paese ed è dedicata all’omonimo Sacerdote benefico scomparso nel 1799, che prima si chiamava Via dei Broli inferiori o Via della Chiesa. Il nome allora attribuito era perfettamente adatto alla sua ubicazione perché ad est vi erano numerosi “broli” vale a dire orti e giardini che si estendevano su tutto il promontorio, mentre la stessa iniziava dall’unica chiesa parrocchiale (la romanica di S.Andrea). La via dei broli superiori o di mezzo era invece l’attuale Via Garibaldi, mentre la Via Montana portava il nome di Via del Fosso in quanto la stessa, nei tempi passati ed in periodi di pioggia, diveniva un autentico fosso che si scaricava a lago. Quest’ultima, all’inizio, s’interseca con Via Aquilani che anticamente era chiamata Via dell’arco (o del Portone)  perché esisteva un cavalcavia che congiungeva la casa Monselice (poi chiamata Speranza) con la dogana che si trovava in riva al lago nel piccolo porto di fronte al quale fino ad alcuni anni fa esisteva una tipografia. Il Vicolo dei Mille, che congiunge la via Montana con la Via Garibaldi era chiamato invece “Tresandello Toffanetti” in quanto, probabilmente, vi abitava una famiglia che così si chiamava. Così come l’attuale Vicolo Portichetto che era denominato Vicolo dei Valenti.
            Nell’antica contrada “Paradiso” si trovavano la Via Capra (ora Via Moretto) che si trasformava in Via Capra campagna quel tratto che dalla strada statale s’inoltrava nei campi. L’attuale Via Settembrini, invece, si chiamava Via delle Scardevere (pare derivi dal nome di un pesce, forse scardola), mentre Via D’Annunzio si chiamava Strada del terminello e Via Ugo Foscolo  Strada della crocetta. Le attuali via Fratelli Bianchi e Via Silvio Pellico, erano chiamate rispettivamente Via degli orti e Strada sotto gli orti, mentre il Lungolago Giuseppe Zanardelli era la Via del Rivellino che significa che in questa zona esistevano anticamente opere di difesa del castello di Maderno.
            La Via Bellini, che dalla statale presso la casa cantoniera scende verso il promontorio e così Via Promontorio, si chiamavano Via Mulini, per l’esistenza di mulini, e Garberia, dal nome tedesco “Gerberei” che significa l’esistenza, dove si trova ora un oleificio, di un laboratorio per la concia delle pelli.
            Al “Borgo” invece l’attuale Via Mantova era il Vicolo del Ghetto, mentre Via Carlo Setti era la Via del Chini. Il Vicolo del Signore è divenuto Via Solferino, mentre Via Roscia è ora Via Tito Speri. Le attuali Vie Cavour e Mazzini erano  identificate come Via della Quadrellata, così chiamata per la fitta parcellizzazione a piccoli quadri dei terreni limitrofi all’abitato, destinati ad orti, mentre Via Beltrami, dedicata ad un Sacerdote locale distintosi particolarmente in occasione della peste, era il Vicolo Rotondo.
            Infine l’attuale Via Roma, la statale che porta a Fasano, dalla casa Arrighi al Bornico era la Via del portone, dato che anticamente in località “rovinato” esisteva un solido portone d’ingresso al paese.
                                                                                              

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